Come trattare i denti macchiati?

Per ripristinare il bianco naturale dei denti o per schiarirlo leggermente si possono mettere in atto diverse strategie sbiancanti: le procedure professionali, eseguite presso uno studio dentistico, e quelle domiciliari, praticate in casa. Le modalità attraverso le quali si può ottenere lo schiarimento dei denti sono quindi sostanzialmente due: la pulizia profonda attraverso microabrasione delle superfici dentali od il loro trattamento con sostanze chimiche decoloranti.

Trattamenti professionali dei denti macchiati

Il trattamento domiciliare dello smalto con paste dentifricie microabrasive, ovvero addizionate di granuli di bicarbonato di sodio, può eliminare efficacemente le macchie ma un utilizzo eccessivo o quotidiano di questo prodotto non è ipotizzabile né auspicabile in quanto può determinare l’usura dello smalto dentale, un aumento della sensibilità dei denti al caldo e al freddo ed anche un maggior rischio di sviluppare carie e pulpite.

Il bicarbonato di sodio può essere utilizzato con maggior controllo, efficacia ed effetto sbiancante presso lo studio dentistico dove il professionista, impiegando uno strumento particolare, è in grado di sfruttare l’azione pulente di uno spray di aria, acqua e bicarbonato di sodio, l’air-polishing, che, opportunamente indirizzato sulla superficie dei denti macchiati, in assoluta sicurezza lucida e sbianca la dentatura mediante un’azione abrasiva superficiale ed anti-placca.

La procedura più utilizzata per lo sbiancamento cosmetico dei denti, bleaching, è però quella che sfrutta composti chimici sbiancanti ad alta concentrazione come il perossido di idrogeno al 35-38% c.a. od il perossido di carbamide al 35% e che, potendo essere praticata solo presso uno studio dentistico, viene definita “sbiancamento dentale alla poltrona”.Una premessa importante è che lo sbiancamento professionale può essere eseguito solo su denti preventivamente sottoposti ad ablazione del tartaro, privi di carie, restauri protesici o conservativi infiltrati ed in assenza di problemi gengivali o parodontali in fase acuta. Anche l’età, inferiore ai 14 anni, lo stato di gravidanza o di allattamento nelle donne, una forte dipendenza dal fumo o la presenza di macchie comunque non sbiancabili, come quelle conseguenti ad uso di tetracicline, costituiscono una controindicazione temporanea od assoluta alla esecuzione dello sbiancamento.

Una seduta di bleaching può durare dai 40 ai 60 minuti ed è solitamente seguita da una seduta di controllo/ritocco dopo circa 15 gg. I denti del paziente, opportunamente isolati, gengive, lingua e labbra, vengono accuratamente puliti e poi ricoperti con uno strato di gel a base del perossido sbiancante scelto dal professionista. Successivamente attivato per alcuni minuti sotto speciali fonti luminose, il gel libera ossigeno in forma gassosa che, penetrando nello smalto del dente e innescando reazioni di ossido-riduzione, degrada ed elimina tutte le molecole delle macchie presenti sul dente.

Subito dopo la seduta è consigliabile effettuare, sempre presso lo studio dentistico, una applicazione di fluoro profilassi ionoforetica, al fine di reidratare lo smalto ed impermeabilizzarlo, nelle primissime ore dopo l’intervento, nei confronti dei pigmenti alimentari. Comunque il paziente deve evitare per almeno 24 ore il fumo e l’assunzione di cibi e bevande coloranti.

L’intensità dello sbiancamento ottenibile dipende dalla concentrazione del principio attivo e dal suo tempo di azione sui denti macchiati ma non può essere mai spinto oltre certi limiti, pena anche la comparsa di eccessiva sensibilità termica ed irritazione gengivale. Il paziente deve essere opportunamente informato che si può migliorare di un paio di punti al massimo la tonalità del suo bianco. Lo sbiancamento ha infatti dei limiti strettamente legati alla struttura stessa dei denti del paziente: il risultato c’è, è evidente ma non c’è e non si potrà ottenere mai uno “stravolgimento” del bianco del sorriso.

Quando si desidera qualcosa che è altro dal recupero dell’originario candore del proprio sorriso, bisogna cominciare ad orientarsi verso procedure più invasive come la ricopertura della superficie dei denti con veri e propri restauri di natura conservativa o protesica, le famose “faccette”, che impongano una specifica colorazione artificialmente scelta alla dentatura. Ed è questo il caso di molti “bianchi sorrisi del cinema” o della televisione che non sono assolutamente di denti sbiancati ma semplicemente di denti “rifatti”…con altre procedure, materiali e costi!

Trattamenti domiciliari dei denti macchiati

Gli agenti chimici sbiancanti perossidanti usati dal dentista per lo sbiancamento professionale sono disponibili, in concentrazioni nettamente inferiori, anche in alcune formulazioni ad uso domiciliare, come stripes adesive, pennette sbiancanti, acquistabili in farmacia od addirittura in alcuni supermercati. Di fronte al rischio di un utilizzo improprio di questi prodotti e soprattutto di un risultato incerto nel trattamento dei denti macchiati e comunque a fronte di una spesa mai trascurabile, non è consigliabile lanciarsi in “rimedi fai da te” per sbiancare il sorriso…

Quando si utilizzano sostanze chimiche sul corpo bisogna fare davvero tanta attenzione: forse in altri campi possono essere utilizzate con un certo grado di sicurezza e soddisfazione, ma nel distretto orale possono portare più problemi che altro.

Per chi desidera sublimare e mantenere sempre impeccabile il bianco del sorriso non c’è che da seguire i seguenti consigli:

  • cura quotidiana dell’igiene orale con spazzolino, dentifricio, filo interdentale e collutorio;
  • abolizione o riduzione del consumo di sigarette, ed assunzione di tè, caffè, liquirizia e cioccolato;
  • effettuare una pulizia dentale professionale periodica dal dentista,
  • richiedere lo sbiancamento professionale alla poltrona, non più frequentemente di una, massimo due, volte l’anno.
  • a casa, preservare il bianco del sorriso con i “vecchi rimedi della nonna” dalla naturale e riconosciuta efficacia come con l’effetto whitening del sedano, delle foglie di salvia che, strofinati freschi direttamente sui denti, li rendono più bianchi, brillanti e profumati.